Biblioteca in azienda? Fatto!

Libro ufficio

Ragioni di un’utopia

“Perché una biblioteca in azienda? A cosa serve leggere un romanzo?! Qui bisogna lavorare! Qui bisogna fare il fatturato, testina!”.
Un famosissimo personaggio del web potrebbe avere tranquillamente questa battuta nel suo repertorio, peccato che proprio un’azienda milanese DOC, la Pirelli, è stata una delle prime negli anni ’50 del secolo scorso a favorire la presenza di una biblioteca aziendale (il primato spetta a Olivetti già dagli anni ’30). Perché una biblioteca in azienda? Perché investire in un progetto simile?

Consideriamo le ragioni dell’imprenditore torinese riportate da Emanuela Ceva nell’articolo “L’utopia realista di Adriano Olivetti” pubblicato su Il politico nel 2010: Olivetti era un capitano d’industria con un’attenzione particolare alla “fioritura umana” dei suoi impiegati, un’utopia assolutamente realista che non perde di vista il capitale umano. Un perfezionista, in senso filosofico, sempre teso alla formulazione di linee di intervento che potessero realizzare il bene del lavoratore. L’idea individuata tende a curare particolarmente il rispetto della persona e della sua dignità, cosa che si completa perfettamente con un’attenzione anche all’aspetto culturale e all’organizzazione di eventi culturali.

Di fatto fu un primo embrione di welfare aziendale, in un’epoca in cui queste parole non esistevano ancora e le lotte per la conquista dei diritti dei lavoratori erano particolarmente intense.

Quali libri?

Quali libri si possono trovare in una biblioteca aziendale? Molte aziende hanno al loro interno un archivio o una biblioteca con materiali specifici per l’uso interno. Ad esempio, aziende di moda spesso si muniscono di materiali utili per il loro lavoro come riviste del settore, libri specifici su tecniche di lavorazione e simili. Gli archivi sono ricchi di tutta la storia documentale prodotta e da cui attingere in continuazione per non perdere l’identità dell’azienda stessa. Spesso sono spazi più o meno organizzati, accessibili solo al personale interno e con materiali strettamente legati all’uso richiesto dal lavoro quotidiano.

La biblioteca, di cui stiamo parlando invece, non è solo un luogo dove rintracciare testi specifici, ma anche un luogo di approfondimento dei propri interessi personali, che stimoli la creatività e possa arricchisca la personalità di ciascun lavoratore. Può diventare anche un luogo accessibile al pubblico esterno e quindi fruibile dalla comunità tutta.

L’utopia contagiosa

La cultura è un plusvalore in ogni ambito della vita di una persona, in azienda diventa un elemento di maggior competitività anche sul territorio. Per quanto non dia un utile immediato, investire in questo senso avvia un circolo virtuoso che permette alle imprese di crescere. Molte realtà stanno sviluppando questa ipotesi sulla scia di questi primi esempi milanesi: troviamo esempi a Torino, Milano e hinterland, Arezzo, Napoli e Roma. Un fenomeno che sta trovando sempre maggiori consensi, confermando la bontà dell’iniziativa.

Cosa potrebbe succedere se poi la biblioteca aziendale crea delle partnership con le biblioteche di pubblica lettura sul territorio aprendosi al prestito interbibliotecario o alla fruizione delle risorse della biblioteca digitale?  Non è un’utopia, è una realtà concreta e ben strutturata.

L’utopia diventa sistema

Nel momento in cui l’azienda sigla accordi per integrarsi in un sistema bibliotecario le possibilità di fruizione dei materiali crescono moltissimo. Un esempio è il catalogo della Biblioteca della Fondazione Pirelli.

Questo OPAC è integrato con il Polo regionale Lombardia del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) per cui tutti possono vedere liberamente quale sia il posseduto della biblioteca ed eventualmente fare richiesta all’ente per consultare il materiale di interesse. Inoltre, accanto ai testi specifici che riguardano gli ambiti di intervento della fondazione, i dipendenti possono accedere a tutti i servizi della biblioteca digitale fornita dal sistema. In realtà la prima esperienza di questa multinazionale in questa direzione è stata messa in atto per lo stabilimento a Settimo torinese con conseguenze a cascata sulle altre sedi del nord-Italia.

La fondazione ha instaurato un dialogo forte e proficuo tra il servizio pubblico e l’operatore privato che sta portando ad interessanti risultati: solo in Pirelli vengono prestati circa 500 libri al mese. Nel 2018 è stata inaugurata una nuova biblioteca in un’altra sede aziendale, con una ragionevole prospettiva di crescita nelle statistiche.

Ma Milano non ha l’esclusiva! A febbraio 2017 Confindustria Bari-BAT (Barletta-Andria-Trani) e l’assessore dei beni culturali di Bari hanno siglato un accordo per cui le aziende associate di Confindustria possono avvalersi di un “punto biblioteca” direttamente in azienda. Ogni spot è collegato con la Biblioteca Santa Teresa dei Maschi-De Gemmis che fornisce il supporto specialistico necessario per la gestione della circolazione libraria sia interna all’azienda sia in dialogo con tutto il sistema bibliotecario, ampliando esponenzialmente l’ampiezza del catalogo e le possibilità di scelta.

Un’altra interessante esperienza è la biblioteca nata nella zona industriale di Marcianise in provincia di Caserta, inserita perfettamente nel sistema bibliotecario del territorio. Il progetto nasce dal desiderio di combattere l’analfabetismo funzionale, cioè l’incapacità di usare in modo efficace le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana. Questo fenomeno si traduce nell’incapacità di comprendere, valutare e usare le informazioni con cui entriamo in contatto tutti i giorni. Un andamento molto preoccupante a livello sociale e ancor più in un’attività produttiva in cui la massa di dati e informazioni da gestire cresce esponenzialmente ogni giorno. Non è possibile esimersi da questo ambito di intervento nel contesto attuale e questa consapevolezza fa risaltare ancora di più l’importanza di questa nuova apertura.

Un’azienda speciale: il CSBNO

Nel 1997 nasceva a Milano il Consorzio Sistema Bibliotecario Nord Ovest (CSBNO), con l’intento proprio di coordinare e sviluppare le varie realtà bibliotecarie del territorio. Nel 2017 il Sistema si è evoluto implementando una serie di servizi, diventando un’azienda speciale e cambiando il significato del suo acronimo (Culture Socialità Biblioteche Network Operativo).

Ad oggi il CSBNO gestisce 45 biblioteche di pubblica lettura, 7 biblioteche scolastiche, 2 biblioteche per ragazzi, 1 professionale, 1 speciale, 1 d’impresa e 3 centri per la documentazione di storia locale. Lo scopo del CSBNO non è solo quello di offrire una fruizione completa dei servizi della biblioteca, ma anche creare spazi di condivisione a più livelli incentivando il welfare culturale. Non si tratta solo di promozione della lettura, ma anche di mettere a disposizione dei lavoratori spazi di condivisione culturale per il loro tempo libero. L’obiettivo del Progetto CSBNO per l’imprese è proprio quello di creare un network che copra tutti gli ambiti del sapere, luoghi di condivisione anche personale che favoriscano il benessere della persona.

Un modello da esportare

Non stiamo parlando di fantascienza, stiamo parlando di una realtà in espansione che contribuisce fortemente al benessere dei lavoratori e ha bisogno di essere supportata da convenzioni e da operatori della cultura lungimiranti e attenti alle esigenze di tutti.

Non è stato ancora fatto uno studio statistico approfondito sulle biblioteche aziendali, ma è un dato che questa buona pratica si stia diffondendo e stia prendendo connotazioni uniche e prettamente italiane. Non esistono standard sulle biblioteche aziendali come è difficile trovare esempi come quelli descritti al di fuori del nostri confini nazionali. Questi modelli sono indicativi di come il dialogo tra enti pubblici e privati sia possibile anche in ambito culturale e che, anzi, vada valorizzato sia per una crescita culturale del paese sia per la crescita e la competitività delle singole realtà produttive. “La biblioteca fa fatturato, testina!”

 

Per approfondire:

https://well-work.it/it/blog/welfare-aziendale/promuovere-la-cultura:-il-welfare-e-le-biblioteche-aziendali

https://www.varese7press.it/162931/economia/biblioteche-in-azienda-strumenti-di-welfare-e-di-benessere

http://webopac.csbno.net/

https://bari.repubblica.it/cronaca/2017/02/06/news/biblioteche_libri_impresa_confindustria-157727434/?refresh_ce

https://www.marcianise.info/2019/02/la-glsolarenergy-apre-una-piccola-biblioteca-aziendale-nellarea-industriale-di-marcianise/

https://www.fondazionepirelli.org/it/le-biblioteche/

Ceva Emanuela, L’utopia realista di Adriano Olivetti: la fioritura della persona tra rispetto e innovazione, in Il politico, vol. 75, n. 2 (2010), pp. 179-186.

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