
L’agricoltura italiana ai giorni nostri rappresenta nel mondo l’eccellenza del made in Italy. Nel 2007, cosciente del suo ruolo, la Confederazione Italiana Agricoltori ha deciso di puntare al futuro con uno sguardo al proprio passato, conferendo alla Biblionova il compito di costituire l’Archivio storico dell’associazione, culminato nel 2010 con la dichiarazione “di interesse storico particolarmente importante”, da parte della Soprintendenza Archivistica per il Lazio.
Il primo intervento della Biblionova ha riguardato la ricognizione e il censimento delle carte ereditate dagli enti precedenti. Attraverso le connessioni e le relazioni tra le carte disperse in più depositi,si è cercato di ricostruire, sulla base del metodo storico, la struttura dei soggetti produttori e dei loro complessi archivistici. Successivamente si è proceduto alla schedatura analitica e all’inventariazione dei fondi sul software Sicapweb for archives.
L’Archivio storico della CIA comprende un patrimonio documentario e fotografico di grande valore che ricopre l’arco temporale di circa un secolo. La documentazione più antica conservata risale al 1841 ed è relativa alla causa di concessione a coloni miglioratari di un fondo a Veroli. Le carte, oltre ad illustrare le condizioni di vita dei contadini dell’epoca, mettono in luce le ingiustizie che li opprimevano a causa della sopravvivenza di vincoli feudali, che persistettero anche dopo l’Unità d’Italia.
Particolare interesse rivestono le carte del fondo dedicato al giurista Alessandro De Feo, che ci raccontano delle condizioni di arretratezza in cui versava nell’immediato dopoguerra l’agricoltura italiana e di come il primo tentativo di superarle venne promosso nel 1949 dalla Costituente per la terra con la presentazione al Senato della “Riforma dei contratti agrari” e del “Progetto di riforma fondiaria”.
In prospettiva del superamento della crisi strutturale che negli anni 50’ imperversava ancora nel Paese, nel 1955 nacque l’Alleanza Nazionale dei Contadini con lo scopo di mettere al centro del sistema economico e sociale il coltivatore, partecipe del suo destino e dell’opera di trasformazione dell’agricoltura italiana, attuando le condizioni legislative necessarie affinché questo potesse realizzarsi.
Nel 1962 con l’approvazione dello “Statuto della impresa e proprietà contadina” l’associazione riuscì a tradurre legislativamente tali obbiettivi. Lo Statuto, elaborato da Alessandro De Feo, fu un monumento giuridico nella definizione del ruolo dell’azienda diretto-coltivatrice, sul terreno politico-economico e sulla lotta all’emancipazione della donna contadina.
Gli studi giuridici e sociali e la documentazione sul tema dell’emancipazione femminile presenti nel fondo De Feo, riguardano, oltre ad interventi di tipo giuridico, la pubblicazione dell’opera storico-politica dell’avv. dal titolo “La donna nell’impresa contadina” , dove De Feo affronta il complesso problema del rinnovamento della famiglia contadina in cui la donna, da una attività quasi esclusivamente domestica, venne sempre più impegnata con una sua figura autonoma di lavoratrice e di imprenditrice. Un libro nel quale i protagonisti sono le contadine, la cui vita dura e difficile si rivela in tutta la sua complessa realtà. Le foto conservate nell’Archivio fotografico contribuiscono a dare un volto alla storia di tante donne delle nostre campagne che hanno lavorato ininterrottamente per molti secoli con silenzioso eroismo e che la Confederazione italiana agricoltori ha cercato di salvaguardare dai tempi dell’Alleanza nazionale dei contadini.
L’Archivio della CIA costituisce una testimonianza essenziale della storia dell’agricoltura, della società rurale e dei movimenti contadini italiani e rivela, attraverso i suoi fondi documentari e fotografici, la storia di importanti lotte e di tappe significative che hanno permesso oggi di migliorare il ruolo dell’agricoltura e degli agricoltori italiani nel mondo.