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20 anni di Nati per Leggere

Nati per Leggere compie 20 anni, ma come è nata questa esperienza?

Nel 1999 ad Assisi l’Associazione culturale pediatri (ACP), l’Associazione italiana biblioteche (AIB) e il Centro per la salute del bambino (CSB) su iniziativa degli allora presidenti hanno dato vita al programma Nati per Leggere. L’obiettivo, come si legge sul sito dedicato al programma, è quello di promuovere la lettura in famiglia per i bambini da 0 a 6 anni per sostenere positivamente il loro sviluppo intellettivo, linguistico, emotivo e relazionale con significative conseguenze sul rapporto genitori-figli e sulla futura vita adulta del bambino.

Il programma, grazie allo sforzo dei suoi promotori e dei tanti volontari attivi, ha avuto fin da subito il supporto delle istituzioni nazionali, sia del Ministero dei Beni e delle Attività culturali sia del Ministero della Salute sia dall’International Federation of Library Associations and Institutions (IFLA). Attualmente NpL è presente in più di 2000 comuni italiani con circa 800 progetti attivi con particolare riguardo allo sviluppo di spazi di socializzazione, condivisione e integrazione all’interno della comunità sia essa la famiglia o il quartiere. Per questo i presidi NpL sono innanzitutto luoghi di accoglienza per i genitori e i loro figli, come ad esempio le sale d’attesa degli ambulatori pediatrici, i nidi, le scuole d’infanzia e le biblioteche.

Di fatto, l’Osservatorio editoriale di Nati per Leggere ogni anno seleziona e suggerisce un certo numero di libri adatti ai vari momenti della crescita del bambino secondo criteri precisi e definiti proponendo percorsi di lettura e di condivisione. Gli strumenti prodotti dal programma sono una Bibliografia cartacea, nata nel 2001 e giunta alla sua sesta edizione, e un catalogo online inaugurato lo scorso anno e disponibile su piattaforma wiki.

Per le sue caratteristiche, la biblioteca è un luogo privilegiato dove sviluppare un presidio NpL, infatti ci sono specifiche direttive per i bibliotecari con la possibilità di frequentare un corso formativo ad hoc. Se ci pensiamo bene, i bibliotecari hanno nel DNA la promozione della lettura e stimolare fin dai prima anni è un’occasione imperdibile.. In questa epoca in cui le statistiche ci ricordano quanto poco sia diffusa la lettura tra i nostri connazionali, abbiamo la possibilità di far scoprire la bellezza della lettura a adulti e bambini, offrire momenti di condivisione importanti per gli adulti di oggi e quelli di domani, contribuendo alla formazione di persone più consapevoli e complete che possono scoprire fin da ora la bellezza e la ricchezza di un libro e della lettura tanto spesso bistrattata.

Come festeggiare questo importante compleanno? Il prossimo appuntamento sarà il Convegno e la Festa del 26 settembre prossimo presso l’Aula Magna dell’Università Sapienza di Roma. Ma i festeggiamenti sono iniziati già ad aprile scorso, durante la Fiera del Libro per ragazzi di Bologna: il filo conduttore del programma de Il vento dei 20 è stato proprio il numero 20: tutte le manifestazioni e gli eventi programmati hanno avuto come tema questo numero. Non ci soffermiamo sulle singole iniziative (sarebbe impossibile elencarle tutte a dovere), vogliamo però sottolineare che la sfida è grande, gli strumenti per partecipare non mancano e, come bibliotecari, è un’occasione da non perdere per condividere la passione per la lettura che ci anima e che vorremmo potesse contagiare il nostro paese e il mondo intero.

 

Per approfondire:

Nati per Leggere: http://www.natiperleggere.it/il-vento-dei-20.html; https://www.facebook.com/natiperleggere/

AIB: https://www.aib.it/attivita/2019/75368-vento-dei-20-convegno-nati-per-leggere/

FocusElenchiNazionali

Tempo di professionalità riconosciuta

Il 20 maggio scorso il Ministero per i beni e le attività culturali ha emanato il decreto che contiene il Regolamento concernente la procedura per la formazione degli elenchi nazionali dei professionisti dei beni culturali dando attuazione alla modifica del Codice dei beni culturali approvata con la legge n. 110/2014.
Ebbene sì, è successo e questi riferimenti normativi testimoniano con chiarezza che finalmente ci saranno elenchi nazionali anche per i professionisti dei beni culturali. Il processo per arrivare a questo risultato è stato lungo e difficile, ma è stato raggiunto un primo ragguardevole traguardo sulla strada del riconoscimento della professione.
Il sito del Ministero ha subito reso noti il Regolamento e le tabelle di inquadramento dei singoli professionisti (antropologo fisico, archeologo, archivista, bibliotecario, demoetnoantropologo, esperto di diagnostica e di scienze e tecnologie applicate ai beni culturali, storico dell’arte). L’ultimo passo normativo è la pubblicazione dei bandi permanenti a cui partecipare per iscriversi agli elenchi nazionali, previsti in uscita per fine luglio.
La nota del 10 giugno dell’AIB (che ha seguito insieme ad altre associazioni di categoria, come ANAI, l’iter di definizione del Regolamento) chiarisce che questi elenchi saranno il riferimento per i futuri bandi di concorso in tutti i comparti pubblici. Va ricordato che l’iscrizione agli elenchi ministeriali sarà facilitata per coloro che sono iscritti alle associazioni di categoria riconosciute e inserite negli elenchi del Ministero dello sviluppo economico come associazioni professionali in grado di attestare la qualifica professionale.
Facilitante, ma non obbligatorio. Chiunque abbia i requisiti richiesti dalle tabelle ministeriali può partecipare al bando ed essere inserito nell’elenco di riferimento.
Occorre fin da subito leggere attentamente le tabelle predisposte e cominciare a paragonarle con la propria esperienza lavorativa per avere un’idea più chiara delle fasce presenti in cui potersi inserire. Va ricordato che il Ministero valuterà ogni domanda e, in caso di incongruenze, inserirà arbitrariamente il professionista nella fascia inferiore rispetto a quella richiesta.

Alcune associazioni hanno sottolineato dubbi e criticità sulla effettiva rispondenza delle tabelle ai reali percorsi formativi che ogni professionista deve affrontare, proprio per questo si sono impegnate a portare queste osservazioni nelle commissioni che redigeranno i bandi permanenti. Siamo fiduciosi che tutte le indicazioni ragionevoli e sostenute dall’esperienza pluriennale di tanti professionisti vengono ascoltate ed accolte.

Quindi, cari colleghi, analizziamo bene queste tabelle e prepariamoci ad essere ufficialmente riconosciuti nelle nostre professionalità.

Per approfondire:

www.beniculturali.it/elenchiprofessionisti

https://www.aib.it/struttura/osservatorio-lavoro-e-professione/2019/75235-elenchi-nazionali-professionisti-beni-culturali/

Regione-Lazio

La cultura fa sistema nel Lazio

Come molti sanno, nel 2012 è stato formalmente costituito il coordinamento nazionale permanente del MAB (Musei, Archivi, Biblioteche) promosso da AIB (Associazione Italiana Biblioteche), ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) e ICOM Italia (International Council of Museum – Comitato Nazionale Italiano), creando un soggetto unitario con cui le varie istituzioni politiche si sono dovute via via confrontare. Non è facile far ascoltare la voce di una nuova entità culturale, perché è nuova, perché deve trovare i suoi spazi, la sua forma operativa, insomma deve trovare il modo di farsi ascoltare.
Il MAB ha trovato il modo e la Regione Lazio, approvando lo scorso 3 aprile il Piano triennale di indirizzo in materia di beni e servizi culturali 2019-2021, ne ha dovuto tenere necessariamente conto. Tale Piano è stato innanzitutto l’esito di un lavoro di confronto con tutti i documenti programmatici del mondo museale, archivistico e bibliotecario, del MAB appunto, e ha dovuto tener conto soprattutto del fatto che questi tre aspetti della cultura vanno ormai di pari passo e necessitano anche di una programmazione politica unitaria e ben costruita.
Nel Lazio i numeri sono ragguardevoli: la ricognizione degli enti accreditati nel 2018 ha rilevato 135 musei e 197 biblioteche di interesse locale, 9 sistemi bibliotecari, 3 sistemi integrati, 6 sistemi museali e 4 sistemi museali tematici. Di questi, il 66% delle biblioteche e il 74% dei musei è parte di un sistema. Ed ecco la parola chiave: sistema.
La Regione Lazio ha individuato nella creazione di sistemi e sinergie fra i vari enti culturali, la chiave per poter essere veramente attraente nel contesto socio-culturale del nostro tempo e costruire anche proposte culturali con realtà locali che siano comparabili alle realtà di scala maggiore.
In ottica museale, l’obiettivo prioritario è quello di sviluppare un Sistema Museale Nazionale con un catalogo di tutti i beni e lo sviluppo di iniziative che mettano al centro l’idea di una cultura veicolata attraverso l’intrattenimento.
Per quanto riguarda il mondo delle biblioteche, bisogna ricordare che l’idea di sistema è già molto sviluppata: da molti anni è presente un catalogo nazionale (il celebre OPAC SBN anch’esso in corso di rinnovamento) a cui le biblioteche del Lazio partecipano attraverso un polo dedicato (RL1 per gli addetti ai lavori), dopo la separazione nel 2017 dal polo RMS dell’Università La Sapienza di Roma. L’ottica di lavoro sulle biblioteche si sposta, quindi, sull’implementazione del loro valore formativo.
Il Piano inserisce anche gli archivi storici nel sistema culturale locale, riconoscendogli il ruolo fondamentale di conservazione della memoria degli enti attraverso documenti unici e non ripetibili che necessitano di una corretta gestione. A differenza dei musei e delle biblioteche, per gli archivi, come già in passato, non sono previste procedure per l’accreditamento: unica condizione da rispettare per rientrare tra i soggetti beneficiari di contributi regionali per il sostegno e per le attività, è quella di essere accessibili alla pubblica fruizione.
Anche gli Istituti culturali regionali accreditati e inseriti nel rispettivo Albo sono parte del sistema e rientrano nella programmazione.
Il Piano, oltre a orientare la progettazione, la realizzazione e la gestione di musei, archivi e biblioteche, prevede l’erogazione di contributi (sono già partiti tre bandi in merito) per lo sviluppo di queste attività, l’approfondimento e la stabilizzazione della cultura sistemica. Per poter accedere a questi fondi, biblioteche e musei devono essere inseriti nelle Organizzazioni Regionali O.B.R. (Organizzazione Bibliotecaria Regionale) e O.M.R. (Organizzazione Museale Regionale), mentre gli archivi storici di enti locali devono essere accessibili alla pubblica fruizione.
Si ricorda che si tratta di contributi che non precludono forme complementari di finanziamento. I criteri per essere accreditati sono rispondenti alle norme internazionali, cosa che implica attenzione a vari aspetti, soprattutto alla professionalità e alle competenze di chi eroga i servizi.

Concludiamo questa breve disamina sulla politica culturale del Lazio con un proverbio giapponese che dice: Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci tenute assieme.

 

Per approfondire:
Delibera del Consiglio Regionale 3 aprile 2019, n. 3. Legge regionale 24 novembre 1997, n. 42 (Norme in materia di beni e servizi culturali del Lazio) e successive modifiche – Piano triennale di indirizzo in materia di beni e servizi culturali 2019-2021

Regione Lazio – bandi cultura

Regione Lazio Biblioteche, Musei, Archivi e Istituti culturali

Sito MAB (Musei, Archivi, Biblioteche)

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Gli orari estivi del nostro ufficio

Vi informiamo che durante il mese di agosto, il nostro ufficio osserverà il seguente orario:

da giovedì 1 a venerdì 9 APERTO dalle 9:30 alle 14:30;
da lunedì 12 a venerdì 23 CHIUSO;
da lunedì 26 a venerdì 30 APERTO dalle 9:30 alle 14:30.

Riapriremo regolarmente lunedì 2 settembre.

Se avete bisogno di contattarci, scriveteci a info@biblionova.it,

oppure inviate un messaggio privato sulle nostre pagine social

www.facebook.com/Biblionovasc/

https://www.linkedin.com/company/biblionova-s.c./

 

Buone vacanze a tutti!!!

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Biblionova aderisce alla Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Legacoop

Biblionova ha aderito alla Legacoop, l’associazione di tutela e rappresentanza delle cooperative ad essa aderenti, nata nell’autunno del 1886, quando cento delegati in rappresentanza di 248 società e di 70.000 soci si riunirono in Congresso a Milano per dare vita alla Federazione Nazionale delle Cooperative, che nel 1893 si sarebbe trasformata in Lega delle Cooperative.

La struttura associativa attuale di Legacoop si articola – oltre che in Legacoop Regionali e Provinciali, che curano la dimensione territoriale – in autonome Associazioni di settore, che organizzano le cooperative in relazione ai diversi ambiti di attività: la nostra cooperativa è naturalmente confluita in CulturMedia, il settore Cultura Turismo Comunicazione di Legacoop, mentre dal punto di vista territoriale fa riferimento a Legacoop Lazio.

Scopi fondamentali di Legacoop sono la promozione della cooperazione, la diffusione dell’idea e della esperienza cooperativa, la rappresentanza e la tutela delle cooperative e degli enti aderenti ai fini del loro consolidamento e sviluppo, nel rispetto dell’Articolo 45 della Costituzione italiana che recita:
“La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione
a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata.
La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei
e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità.”

Con l’adesione a Legacoop ci auguriamo di trovare nuove occasioni di confronto e collaborazione!

IoSonoCultura2019

Io sono cultura 2019: cresce il peso della cultura nell’economia italiana

E’ consultabile online il rapporto annuale “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”, arrivato alla IX edizione, elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione e il sostegno della Regione Marche.
Io sono cultura 2019, presentato il 20 giugno a Roma al MIBAC, testimonia, dati alla mano, la crescita del Sistema Produttivo Culturale e Creativo nel 2018: generati quasi 96 miliardi di euro e mossi 265,4 miliardi, ovvero il 16,9% del valore aggiunto nazionale; 1,55 milioni di persone impiegate, che rappresentano il 6,1% del totale degli occupati.
Lazio, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna le regioni che producono di più.
I numeri dimostrano che la cultura è uno dei motori della nostra economia e della ripresa.

In crescita, il design, la comunicazione. L’Italia recupera il terreno perso negli anni precedenti nel settore videogame e software e segue il passo del dell’industria cinematografica e industria audiovisiva.

Il Rapporto Symbola è l’unico studio in Italia che, annualmente, quantifica il peso della cultura e della creatività nell’economia nazionale e nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Symbola e Unioncamere, iniziata nel 2011 con l’obiettivo di dare valore al contributo dell’industria culturale alla produzione di ricchezza e all’occupazione in Italia.

Un racconto che ha contribuito a diffondere l’immagine della cultura come uno dei fattori trainanti dell’economia italiana.

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Professione Archivista: registrazione degli interventi del seminario

L’ANAI Lazio in collaborazione con l’Archivio Centrale dello Stato, ha organizzato il Seminario “Provocazioni su un mondo che cambia. L’Archivista: una figura da declinare”, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza di norme, processi e strumenti che negli ultimi anni hanno contribuito a delineare in maniera più stabile la figura professionale dell’archivista contemporaneo.

Questo il comunicato che ha accompagnato il ricco programma di lavori della giornata:

«L’archivista non lavora più negli scantinati: è salito ai piani alti, disegna modelli e strategie documentali, coordina flussi, coadiuva i processi decisionali. In breve, governa una componente fondamentale del sistema informativo dell’ente. Talora sale anche più in alto, sul cloud, dove è chiamato a far interagire diversi repository secondo precisi modelli e policy documentarie». Questa giornata seminariale ha un duplice obiettivo: promuovere la conoscenza di norme, processi e strumenti che negli ultimi anni – fino alle recentissime evoluzioni di questi giorni – hanno contribuito a delineare in maniera più stabile la figura professionale dell’archivista; e presentare alcune delle tante voci di coloro che operano nel variegato universo documentale e che agiscono su una materia multiforme svolgendo molteplici attività ibride. Tale varietà compone la figura caleidoscopica dell’archivista o è il segnale di una frantumazione della figura professionale?

L’evento si è svolto il 18 giugno, presso l’Archivio Centrale dello Stato, Piazzale degli Archivi 27, Roma.

Qui di seguito, il video della registrazione degli interventi:

 

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#LACULTURAFAIMPRESA: Seconda Conferenza Nazionale dell’Impresa Culturale

Cultura, patrimonio e attività culturali quali elementi fondamentali per lo sviluppo sostenibile di territori e comunità, questo il focus della Seconda Conferenza Nazionale dell’Impresa Culturale in programma giovedì 13 giugno a Roma a Palazzo Merulana.

L’appuntamento, promosso da Federculture, AGIS, Alleanza delle Cooperative Italiane Turismo e Beni culturali e Forum Nazionale del Terzo Settore, prosegue l’esperienza del 2017 a L’Aquila e rappresenta un’occasione di confronto sul tema della gestione dei beni e delle attività culturali nell’ottica di una “impresa culturale” la quale, pur nel conseguimento dell’interesse pubblico dell’accessibilità dei cittadini alla cultura, opera con obiettivi di sostenibilità, efficienza, sviluppo.

Le imprese culturali (circa 3.000 con circa 130.000 lavoratori e che generano valore per circa 6 miliardi di euro) rappresentano una “infrastruttura” fondamentale per creare benessere in maniera diretta, incidendo sull’innovazione sociale e generando occupazione di qualità, in specie giovanile.

I lavori della giornata, saranno organizzati in due tavoli di lavoro dedicati a: Impresa Culturale come veicolo di sviluppo e coesione e Impresa Culturale: lavoro e cittadinanza attiva.

La Conferenza sarà aperta dall’intervento del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli.

Collegata ai temi e ai contenuti della Conferenza, il 12 giugno (ore 18.30, Palazzo Merulana) si svolgerà la premiazione dei Vincitori della IX edizione del Premio Cultura di Gestione.

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Biblionova 31 maggio 2018

Compleanno Biblionova: quaranta più uno!

Quaranta più uno! Mentre è ancora vivo il piacevole ricordo della festa per i quaranta anni dello scorso anno, passata tra soci, collaboratori, colleghi e amici di sempre nel cuore di Roma, città alla quale siamo legati per nascita e per professione, ci rendiamo conto che un altro anno è trascorso. Un anno come tanti altri, pieno di impegni, successi e sconfitte, soddisfazioni e arrabbiature, vissuto con la solita composta frenesia che ci contraddistingue.
Lavori da iniziare, lavori da chiudere, progetti da scrivere, tante relazioni interpersonali, corsi da seguire, tante, tantissime ore al computer, tra carte d’archivio, fotografie, libri antichi e moderni, manoscritti, file e tante ore di servizio all’utenza.

Un grazie particolare lo rivolgiamo a noi stessi, a tutti i collaboratori e i soci che hanno lavorato con Biblionova durante quest’anno, con spirito di cooperazione e professionalità!

 

P.S. Durante quest’anno si è “parlato di noi” in occasioni che ci hanno fatto molto piacere e che vi riproponiamo di seguito:

Intervista a Marta De Paolis su Archivoz (intervista di Marta Pavón a Marta De Paolis, presidente Biblionova)

Video di Giovanni Solimine sui 40 anni di Biblionova (video di auguri del prof. Giovanni Solimine)

Si parla di Biblionova su Biblioteche Oggi! (articolo di Silvia Ortolani su Biblioteche Oggi, Vol 36, 2018)

Biblionova festeggia i suoi 40 anni! (con una lettera di Fulvio Stacchetti)

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Pop-app: libri animati in mostra a Roma e a Torino

Pop-App. Scienza, arte e gioco nella storia dei libri animati è il titolo della mostra curata dal professor Gianfranco Crupi e dal Presidente della Fondazione Tancredi Barolo di Torino Pompeo Vagliani.

La mostra, inaugurata l’8 maggio scorso contemporaneamente a Roma e a Torino ed aperta al pubblico fino al 30 giugno, è un viaggio nella storia del libro animato, dal libro antico (libri di astronomia, di astrologia, “di sorti”, di medicina, di architettura, di geometria) fino ai libri moderni di carattere ludico-didattico dell’Otto-Novecento destinati all’infanzia, includendo alcuni esempi contemporanei e i collegamenti con le tecnologie digitali.

Le esposizioni di Roma e Torino, rientrano in un progetto più ampio, nato dall’idea iniziale del prof. Gianfranco Crupi e del Presidente della Fondazione Tancredi Barolo di Torino, Pompeo Vagliani, i quali hanno dato l’avvio nel 2016 ad un confronto di iniziative promosse dall’Università di Roma La Sapienza e dalla Fondazione stessa.

Le due esposizioni, partendo da presupposti e obiettivi comuni, offrono percorsi complementari:
la mostra di Roma è focalizzata sulla storia del libro animato antico e delle sue applicazioni scientifiche; quella di Torino è più aperta alle implicazioni moderne e alla rappresentazione delle diverse espressioni dell’inventiva cartotecnica.

Il Progetto Pop-app ha come obiettivo di evidenziare le potenzialità artistiche, creative, educative dei libri animati e i loro legami con le tecnologie e le applicazioni digitali.

Nell’ambito del progetto, sono previste le seguenti attività:

  • Doppia mostra a Roma, presso Istituto Centrale per la Grafica, e a Torino, presso Palazzo Barolo – MUSLI
  • Pubblicazione scientifica con una raccolta di saggi critici contestuale alla mostra
  • Incontri, laboratori, presentazioni e percorsi didattici
  • Convegno internazionale di studi
  • Avvio di POP-APP. Centro studi interdisciplinare di studio e promozione del libro interattivo

Il progetto e il volume con i contributi scientifici, edito dalla Fondazione, è stato presentato al Salone del Libro di Torino venerdì 10 maggio 2019.

Per saperne di più…

Segnaliamo un articolo del professor Giancfranco Crupi uscito su JLIS.it  – Vol. 10, No. 2 (2019)

Rassegna stampa dell’evento:

pop up dei libri, precursori delle app per gli smartphone (La Stampa7 mag 2019)

“Pop-App”, libri animati in mostra a Roma – RadioSapienza (www.radiosapienza.net -8 maggio 2019)

Dalla carta alle app, a Palazzo Barolo (Agenzia ANSA8 mag 2019)

PopApp: a Torino una mostra racconta i libri animati per l’infanzia, tra … (mentelocale.it9 mag 2019)

L’incanto infinito dei libri animati (Il Sole 24 ore – 16 maggio 2019)

SEDE DI ROMA

Roma, Museo dell’Istituto centrale per la grafica, via della Stamperia 6

 

Date di apertura della mostra

8 maggio – 30 giugno 2019

 

Giorni e orari 

lunedì – venerdì ore 9,00 – 19,00

sabato – domenica ore 9,00 – 14,00

 

Ingresso libero

 

SEDE DI TORINO

Palazzo Barolo – MUSLI
Via Corte d’Appello 20/C – Torino

 

Date di apertura della mostra

8 maggio – 30 giugno 2019

 

Giorni e orari 

martedì – venerdì: 10.00-12.30; 15.00-17.30
sabato e domenica: 15.00 – 18.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.

 

Ingresso al Percorso Libro del MUSLI (comprensivo di visita guidata alla mostra): € 6,00. Gratuito per bambini sotto gli 11 anni di età, visitatori con disabilità e possessori di Tessera Abbonamento Musei

Per scolaresche e gruppi è richiesta la prenotazione contattando il Coordinamento Attività Didattiche: didattica@fondazionetancredidibarolo.com; 011 19784944

 

  • Biblionova Società Cooperativa
    Piazza Antonio Mancini, 4
    00196 Roma
    Tel.: 06.3974.2906
    Fax: 06.323.2451
    Email: info@biblionova.it
    PEC: biblionova@pec.it

    Codice Fiscale: 03217650583
    Partita IVA: 01172631002
    Iscr. Trib. n° 2283/78
    C.C.I.A.A n° 428165

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    Redazione e aggiornamento del sito web a cura di Laura Ciallella e Silvia Sarti.