
Siamo nel vivo della Settimana nazionale Nati per Leggere 2019!
Dal 16 al 24 novembre in tutta Italia si svolgeranno eventi all’insegna del motto “Andiamo Diritti alle Storie!” perché l’obiettivo dell’iniziativa, nata nel 2014, è quello di tutelare il diritto alle storie delle bambine e dei bambini.
Non è un caso che la Settimana abbia al suo interno proprio il 20 novembre, data in cui ricorre la Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Nati per Leggere porta avanti, ormai da 20 anni, il principio che ogni bambino ha il diritto di essere protetto, non solo dalla malattia e dalla violenza ma anche dallo svantaggio socio-culturale e dalla povertà educativa e le storie in questo processo possono essere uno strumento incredibilmente efficace.
La lettura di storie ai più piccoli è anche un importante momento di relazione: così scriveva Gianni Rodari nella sua Grammatica della fantasia (1973):
“Prima di tutto la fiaba è per il bambino uno strumento ideale per trattenere con sé l’adulto. La madre è sempre tanto occupata, il padre appare e dispare secondo un ritmo misterioso, fonte di ricorrenti inquietudini. Di rado l’adulto ha tempo di giocare con il bambino come piacerebbe a lui, cioè con dedizione e partecipazione completa, senza distrarsi. Ma con la fiaba è diverso.
Fin che essa dura, la mamma è lì, tutta per il bambino, presenza durevole e consolante, fornitrice di protezione e sicurezza. Non è detto che quando chiede, dopo la prima, una seconda fiaba, il bambino sia realmente interessato, o esclusivamente interessato alle sue vicende: forse egli vuole soltanto prolungare più che può quella piacevole situazione, continuare ad avere la mamma accanto al suo letto, o seduta nella stessa poltrona. Ben comoda, perché non le venga la voglia di scappare troppo presto. […]
La voce della madre non gli parla solo di Cappuccetto Rosso o di Pollicino: gli parla di se stessa. Un semiologo potrebbe dire che il bambino è interessato, in questo caso, non solo al “contenuto” e alle sue “forme”, non solo alle “forme dell’espressione”, ma alla “sostanza dell’espressione”, cioè alla voce materna, alle sue sfumature, volumi, modulazioni, alla sua musica che comunica tenerezza, che scioglie i nodi dell’inquietudine, fa svanire i fantasmi della paura.”
Ci sembra che siano tanti i motivi per promuovere la lettura dalla primissima infanzia e a questi aggiungiamo che i libri per bambini sono favolosi e che leggere a piedi scalzi su un tappeto morbido circondati da piccoli lettori ci piace moltissimo!!!