Programmazione

Regione-Lazio

La cultura fa sistema nel Lazio

Come molti sanno, nel 2012 è stato formalmente costituito il coordinamento nazionale permanente del MAB (Musei, Archivi, Biblioteche) promosso da AIB (Associazione Italiana Biblioteche), ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) e ICOM Italia (International Council of Museum – Comitato Nazionale Italiano), creando un soggetto unitario con cui le varie istituzioni politiche si sono dovute via via confrontare. Non è facile far ascoltare la voce di una nuova entità culturale, perché è nuova, perché deve trovare i suoi spazi, la sua forma operativa, insomma deve trovare il modo di farsi ascoltare.
Il MAB ha trovato il modo e la Regione Lazio, approvando lo scorso 3 aprile il Piano triennale di indirizzo in materia di beni e servizi culturali 2019-2021, ne ha dovuto tenere necessariamente conto. Tale Piano è stato innanzitutto l’esito di un lavoro di confronto con tutti i documenti programmatici del mondo museale, archivistico e bibliotecario, del MAB appunto, e ha dovuto tener conto soprattutto del fatto che questi tre aspetti della cultura vanno ormai di pari passo e necessitano anche di una programmazione politica unitaria e ben costruita.
Nel Lazio i numeri sono ragguardevoli: la ricognizione degli enti accreditati nel 2018 ha rilevato 135 musei e 197 biblioteche di interesse locale, 9 sistemi bibliotecari, 3 sistemi integrati, 6 sistemi museali e 4 sistemi museali tematici. Di questi, il 66% delle biblioteche e il 74% dei musei è parte di un sistema. Ed ecco la parola chiave: sistema.
La Regione Lazio ha individuato nella creazione di sistemi e sinergie fra i vari enti culturali, la chiave per poter essere veramente attraente nel contesto socio-culturale del nostro tempo e costruire anche proposte culturali con realtà locali che siano comparabili alle realtà di scala maggiore.
In ottica museale, l’obiettivo prioritario è quello di sviluppare un Sistema Museale Nazionale con un catalogo di tutti i beni e lo sviluppo di iniziative che mettano al centro l’idea di una cultura veicolata attraverso l’intrattenimento.
Per quanto riguarda il mondo delle biblioteche, bisogna ricordare che l’idea di sistema è già molto sviluppata: da molti anni è presente un catalogo nazionale (il celebre OPAC SBN anch’esso in corso di rinnovamento) a cui le biblioteche del Lazio partecipano attraverso un polo dedicato (RL1 per gli addetti ai lavori), dopo la separazione nel 2017 dal polo RMS dell’Università La Sapienza di Roma. L’ottica di lavoro sulle biblioteche si sposta, quindi, sull’implementazione del loro valore formativo.
Il Piano inserisce anche gli archivi storici nel sistema culturale locale, riconoscendogli il ruolo fondamentale di conservazione della memoria degli enti attraverso documenti unici e non ripetibili che necessitano di una corretta gestione. A differenza dei musei e delle biblioteche, per gli archivi, come già in passato, non sono previste procedure per l’accreditamento: unica condizione da rispettare per rientrare tra i soggetti beneficiari di contributi regionali per il sostegno e per le attività, è quella di essere accessibili alla pubblica fruizione.
Anche gli Istituti culturali regionali accreditati e inseriti nel rispettivo Albo sono parte del sistema e rientrano nella programmazione.
Il Piano, oltre a orientare la progettazione, la realizzazione e la gestione di musei, archivi e biblioteche, prevede l’erogazione di contributi (sono già partiti tre bandi in merito) per lo sviluppo di queste attività, l’approfondimento e la stabilizzazione della cultura sistemica. Per poter accedere a questi fondi, biblioteche e musei devono essere inseriti nelle Organizzazioni Regionali O.B.R. (Organizzazione Bibliotecaria Regionale) e O.M.R. (Organizzazione Museale Regionale), mentre gli archivi storici di enti locali devono essere accessibili alla pubblica fruizione.
Si ricorda che si tratta di contributi che non precludono forme complementari di finanziamento. I criteri per essere accreditati sono rispondenti alle norme internazionali, cosa che implica attenzione a vari aspetti, soprattutto alla professionalità e alle competenze di chi eroga i servizi.

Concludiamo questa breve disamina sulla politica culturale del Lazio con un proverbio giapponese che dice: Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci tenute assieme.

 

Per approfondire:
Delibera del Consiglio Regionale 3 aprile 2019, n. 3. Legge regionale 24 novembre 1997, n. 42 (Norme in materia di beni e servizi culturali del Lazio) e successive modifiche – Piano triennale di indirizzo in materia di beni e servizi culturali 2019-2021

Regione Lazio – bandi cultura

Regione Lazio Biblioteche, Musei, Archivi e Istituti culturali

Sito MAB (Musei, Archivi, Biblioteche)

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