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Regione Lazio: finanziamenti 2021 a biblioteche, archivi e musei accreditati

La Regione Lazio ha pubblicato il nuovo Avviso pubblico per interventi a favore dei servizi culturali iscritti alle organizzazioni regionali O.B.R., O.M.R. e O.A.R. per l’anno 2021. I finanziamenti rientrano nell’ambito della legge regionale n. 24/2019 (Piano annuale 2021) e sono destinati a biblioteche, musei e archivi accreditati e presenti nei relativi elenchi pubblicati a fine aprile scorso. Da ricordare che per la prima volta quest’anno è stato approvato anche un elenco di archivi: 44 sono quelli che hanno portato a termine la procedura di accreditamento.

L’entità massima del finanziamento è di Euro 7.000 a progetto e quest’anno, oltre alle consuete attività di catalogazione, gestione delle collezioni e formazione, una parte del contributo può essere destinato anche ad attività educative, preparazione di materiali informativi, potenziamento della comunicazione tramite piattaforme digitali. È inoltre previsto un incentivo per lo svolgimento di iniziative organizzate in occasione del settecentenario della morte di Dante Alighieri.

Ben dettagliato nell’Avviso l’elenco delle spese ammissibili (art. 4 dell’Avviso):

Per le biblioteche:
1. Cura delle collezioni (aggiornamento, interventi di restauro, attività di spolvero,
predisposizione di una carta delle collezioni, attività di catalogazione e scarto di materiale
bibliografico, etc.);
2. Attività educative dirette ai diversi tipi di pubblico (definendo chiaramente il target da
raggiungere), che possono essere erogate in tutto o in parte a distanza e comprendere le
finalità principali della diffusione del patrimonio posseduto e della promozione della
biblioteca come entità agente di coesione ed inclusione sociale;
3. Realizzazione di materiali informativi e di approfondimento per pubblici diversi
(definendo chiaramente il target da raggiungere) volti a promuovere attivamente il servizio
culturale all’interno della comunità di riferimento;
4. Corsi di formazione, anche attraverso l’utilizzo delle piattaforme di e-learning, per il
personale della biblioteca (personale dipendente/gestori – associazioni/personale volontario):
i corsi dovranno essere incentrati su principi base di biblioteconomia, catalogazione nella
rete SBN e servizi bibliotecari, sull’utilizzazione dei diversi mezzi di comunicazione per
promuovere il servizio bibliotecario e per rispondere alle richieste di informazioni degli
utenti;
5. Potenziamento della comunicazione tramite piattaforme digitali; per le biblioteche
aderenti al Polo RL1 è necessario che le attività comprendano la promozione dell’APP
BiblioLazio, la diffusione dell’utilizzo del portale del Polo RL1 e Portale ragazzi;
6. iniziative organizzate in occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri.

Per gli Archivi:
1. Inventariazione e descrizione del patrimonio archivistico;
2. Acquisizione di nuovi fondi archivistici;
3. Attività di promozione e valorizzazione del patrimonio documentario posseduto;
4. Attività di spolvero, disinfestazione, restauro e acquisto di dispositivi di sicurezza correlati
(guanti, mascherine etc.);
5. Formazione del personale archivistico;
6. Incremento di tutte le moderne tecnologie utili a fornire adeguati servizi in modalità
telematica o digitale;
7. Iniziative organizzate in occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri.

Le istanze vanno presentate entro il 5 giugno.

Tutte le informazioni sull’Avviso sono disponibili a questa pagina: http://www.regione.lazio.it/rl_cultura/?vw=newsDettaglio&id=680

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La Regione Lazio approva la nuova legge sui servizi culturali

Il Consiglio Regionale della Regione Lazio nella seduta dello scorso 3 ottobre, ha approvato all’unanimità la proposta di legge n. 163 del 12 giugno 2019, concernente: “Norme in materia di Servizi Culturali Regionali. Abrogazione della legge regionale 24 novembre 1997, N. 42 (Norme in materia di Beni e Servizi Culturali del Lazio) e successive modifiche e di disposizioni varie in materia di valorizzazione culturale.”
Restano da approvare le disposizioni finanziarie, il titolo e l’ultimo articolo sull’entrata in vigore della legge.

A fine luglio la Commissione Cultura aveva ascoltato circa trenta fondazioni, istituti, archivi, musei e biblioteche del Lazio in una audizione alla quale erano presenti anche la Direzione Generale Archivi e la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio.

Dopo la deliberazione del nuovo Piano triennale di indirizzo in materia di beni e servizi culturali 2019-2021, che mancava da 15 anni, la Regione Lazio procede nell’opera di rinnovamento e di adeguamento sia alla legge statale (Codice dei beni culturali e del paesaggio), sia al mutato contesto sociale, professionale e tecnologico.

Tra le novità più rilevanti possiamo segnalare l’accento sulla valorizzazione del patrimonio culturale regionale; il concetto di biblioteche, archivi, musei istituti culturali intesi come servizi culturali regionali; l’allineamento dell’Albo degli Istituti culturali alle Organizzazioni regionali. Vengono inoltre definiti gli “istituti similari”: case-museo, musei all’aperto, ecomusei.
Spicca tra le novità l’istituzione dell’Organizzazione Archivistica Regionale e l’art. 26 che tratta dei Sistemi integrati di servizi culturali.

Vengono individuate, tra le linee prioritarie di intervento, la valorizzazione dei siti UNESCO, del patrimonio culturale immateriale e della memoria storica dei piccoli comuni, da attuare con modalità che prevedono l’integrazione della politiche regionali in materia di ambiente, turismo, artigianato, la promozione della progettualità locale e del coordinamento tra soggetti pubblici e privati e la stesura di Accordi di valorizzazione come previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Pur ammettendo la bontà della nuova legge, ci sarebbe piaciuto trovare maggiori indicazioni sulla professionalità degli operatori e sulla loro formazione, e che fosse previsto anche un maggiore confronto con il settore privato attraverso l’istituzione, sulla scorta della Regione Lombardia, di Tavoli della cultura, organismi consultivi costituiti da soggetti pubblici e privati.

 

 

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La cultura fa sistema nel Lazio

Come molti sanno, nel 2012 è stato formalmente costituito il coordinamento nazionale permanente del MAB (Musei, Archivi, Biblioteche) promosso da AIB (Associazione Italiana Biblioteche), ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) e ICOM Italia (International Council of Museum – Comitato Nazionale Italiano), creando un soggetto unitario con cui le varie istituzioni politiche si sono dovute via via confrontare. Non è facile far ascoltare la voce di una nuova entità culturale, perché è nuova, perché deve trovare i suoi spazi, la sua forma operativa, insomma deve trovare il modo di farsi ascoltare.
Il MAB ha trovato il modo e la Regione Lazio, approvando lo scorso 3 aprile il Piano triennale di indirizzo in materia di beni e servizi culturali 2019-2021, ne ha dovuto tenere necessariamente conto. Tale Piano è stato innanzitutto l’esito di un lavoro di confronto con tutti i documenti programmatici del mondo museale, archivistico e bibliotecario, del MAB appunto, e ha dovuto tener conto soprattutto del fatto che questi tre aspetti della cultura vanno ormai di pari passo e necessitano anche di una programmazione politica unitaria e ben costruita.
Nel Lazio i numeri sono ragguardevoli: la ricognizione degli enti accreditati nel 2018 ha rilevato 135 musei e 197 biblioteche di interesse locale, 9 sistemi bibliotecari, 3 sistemi integrati, 6 sistemi museali e 4 sistemi museali tematici. Di questi, il 66% delle biblioteche e il 74% dei musei è parte di un sistema. Ed ecco la parola chiave: sistema.
La Regione Lazio ha individuato nella creazione di sistemi e sinergie fra i vari enti culturali, la chiave per poter essere veramente attraente nel contesto socio-culturale del nostro tempo e costruire anche proposte culturali con realtà locali che siano comparabili alle realtà di scala maggiore.
In ottica museale, l’obiettivo prioritario è quello di sviluppare un Sistema Museale Nazionale con un catalogo di tutti i beni e lo sviluppo di iniziative che mettano al centro l’idea di una cultura veicolata attraverso l’intrattenimento.
Per quanto riguarda il mondo delle biblioteche, bisogna ricordare che l’idea di sistema è già molto sviluppata: da molti anni è presente un catalogo nazionale (il celebre OPAC SBN anch’esso in corso di rinnovamento) a cui le biblioteche del Lazio partecipano attraverso un polo dedicato (RL1 per gli addetti ai lavori), dopo la separazione nel 2017 dal polo RMS dell’Università La Sapienza di Roma. L’ottica di lavoro sulle biblioteche si sposta, quindi, sull’implementazione del loro valore formativo.
Il Piano inserisce anche gli archivi storici nel sistema culturale locale, riconoscendogli il ruolo fondamentale di conservazione della memoria degli enti attraverso documenti unici e non ripetibili che necessitano di una corretta gestione. A differenza dei musei e delle biblioteche, per gli archivi, come già in passato, non sono previste procedure per l’accreditamento: unica condizione da rispettare per rientrare tra i soggetti beneficiari di contributi regionali per il sostegno e per le attività, è quella di essere accessibili alla pubblica fruizione.
Anche gli Istituti culturali regionali accreditati e inseriti nel rispettivo Albo sono parte del sistema e rientrano nella programmazione.
Il Piano, oltre a orientare la progettazione, la realizzazione e la gestione di musei, archivi e biblioteche, prevede l’erogazione di contributi (sono già partiti tre bandi in merito) per lo sviluppo di queste attività, l’approfondimento e la stabilizzazione della cultura sistemica. Per poter accedere a questi fondi, biblioteche e musei devono essere inseriti nelle Organizzazioni Regionali O.B.R. (Organizzazione Bibliotecaria Regionale) e O.M.R. (Organizzazione Museale Regionale), mentre gli archivi storici di enti locali devono essere accessibili alla pubblica fruizione.
Si ricorda che si tratta di contributi che non precludono forme complementari di finanziamento. I criteri per essere accreditati sono rispondenti alle norme internazionali, cosa che implica attenzione a vari aspetti, soprattutto alla professionalità e alle competenze di chi eroga i servizi.

Concludiamo questa breve disamina sulla politica culturale del Lazio con un proverbio giapponese che dice: Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci tenute assieme.

 

Per approfondire:
Delibera del Consiglio Regionale 3 aprile 2019, n. 3. Legge regionale 24 novembre 1997, n. 42 (Norme in materia di beni e servizi culturali del Lazio) e successive modifiche – Piano triennale di indirizzo in materia di beni e servizi culturali 2019-2021

Regione Lazio – bandi cultura

Regione Lazio Biblioteche, Musei, Archivi e Istituti culturali

Sito MAB (Musei, Archivi, Biblioteche)

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