Stelline 2020: seconda giornata di lavori

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Oggi pomeriggio è calato il sipario sulla 25° edizione del Convegno Stelline 2020, una edizione “ibrida” per necessità, fortemente voluta dagli organizzatori, che ringraziamo per l’impegno e la tenacia.

E’ stata la giornata del racconto delle esperienze, a testimonianza del fatto che alcune biblioteche sono già in viaggio verso il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, mettendo in atto quella che da sempre è la vocazione del servizio bibliotecario: offrire alle persone (gli utenti, i non utenti, gli irraggiungibili) i mezzi per elevarsi culturalmente, socialmente ed economicamente in un ecosistema di abilità interconnesse indispensabili alla partecipazione attiva alla cittadinanza.

Dai lavori di oggi usciamo con una domanda centrale e propedeutica, a nostro avviso, rispetto a tutte le altre riflessioni sul rapporto tra biblioteche e sostenibilità:La professione bibliotecaria in Italia: un lavoro “sostenibile?”.

La domanda è quella esplicitata dalla relazione di Maddalena Battaggia che ha parlato del suo studio sulla figura del bibliotecario riportando le parole stesse dei protagonisti. Ci sono le condizioni lavorative per una progettualità sostenibile? La sostenibilità della professione deve necessariamente passare per la soddisfazione, il riconoscimento e gli aspetti contrattuali, aspetti che sembrano drammaticamente mancare a detta dei diretti interessati.

Tra le parole ricavate dalle interviste fatte da Maddalena Battaggia abbiamo intercettato evidenze preoccupanti: “naufragio dell’entusiasmo”; “ma tu di lavoro esattamente cosa fai?”; “disagio di fondo”; “autoreferenzialità” unita a un durissimo “ce lo meritiamo!”; infine il pericolo maggiore, la “perdita di giovinezza” riconducibile forse al “naufragio dell’entusiasmo” iniziale.

Certamente, aggiungiamo noi, non tutti i bibliotecari sono insoddisfatti e privi di motivazione, anzi.

Quello che però ci sembra importante è sottolineare che tutti i discorsi sulle biblioteche devono avere come premessa necessaria il benessere lavorativo e la formazione professionale del bibliotecario.

 

Oltre all’invito a spostare lo sguardo dalle biblioteche ai bibliotecari, dalle due giornate raccogliamo anche l’esortazione di Chiara Faggiolani a “raccontare” le nostre esperienze, sull’esempio di quanto fatto dall’IFLA nel portale Library map of the world.

 

IL NOSTRO BILANCIO DELLE STELLINE 2020:

PRO: voler fare comunque e nonostante tutto il Convegno ha rappresentato un atto di resilienza e di ricostruzione di uno spazio sociale di cui abbiamo tutti bisogno.

CONTRO: per noi che abbiamo seguito online si è sentita la fatica di stare davanti allo schermo per tante ore e sono mancate le relazioni extra-sessioni.

SUGGERIMENTI: (ma gli organizzatori ci avranno già pensato) la formula ibrida ha dei lati positivi, ci ha permesso di ridurre le distanze e coinvolgere protagonisti di tutta Italia; si può pensare di ripetere l’esperienza.

SPERANZE: stringerci la mano l’anno prossimo, alla 26° edizione del Convegno Stelline 2021.

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