Sono aperte le iscrizioni alla XI edizione di BiblioFaD, il corso di formazione online per operatori di biblioteche e centri di documentazione organizzato da Biblionova in collaborazione con il BAICR.
BiblioFaD in dieci edizioni ha formato oltre 270 persone provenienti da tutte le regioni d’Italia.
Il Comitato Scientifico è composto da Gianfranco Crupi (direzione), Chiara Faggiolani, Giovanni Solimine, Paul Gabriele Weston.
Il corso, della durata complessiva di 8 mesi per un totale di 120 ore di lezione, pari a 300 ore di apprendimento, fornisce le capacità e le conoscenze necessarie al lavoro nelle biblioteche e nei centri di documentazione, con particolare attenzione all’attuale contesto tecnologico.
Lo schema ricalca quello delle edizioni precedenti: quattro moduli didattici di cui tre online e uno in presenza.
I moduli a distanza sono progettati secondo criteri di coerenza con i moduli di erogazione in aula e prevedono test di verifica, valutazione e controllo del percorso di apprendimento del discente.
Il collegamento online degli iscritti avviene attraverso una piattaforma interattiva ampiamente sperimentata e rispondente agli standard di qualità.
I nostri corsi si tengono su piattaforma Zoom e prevedono un massimo di 25 partecipanti.
Per informazioni e iscrizioni potete contattare la nostra Segreteria scrivendo a info@biblionova.it oppure chiamando in orario di ufficio allo 06.39742906.
Quante volte vi è capitato di partecipare ad un corso di formazione o aggiornamento professionale e mettere in pratica la sera stessa o il giorno successivo quello che avete ascoltato e appreso in aula?
E’ capitato forse più spesso mettere nel cassetto della scrivania, del desktop e della memoria, appunti, slide e registrazioni di bellissimi corsi, tenerli lì per mesi e ritirarli fuori all’occasione… sempre utilissimi, ma ormai lontani dal momento in cui li avete immagazzinati.
Questa differenza di applicabilità non dipende dalla qualità del percorso didattico, né tanto meno dalla preparazione del docente; prima o poi tutto ciò che si è appreso viene ri-utilizzato nella pratica professionale e contribuisce ad arricchire il nostro bagaglio personale.
Il corso di formazione online organizzato da Biblionova con la docenza della dottoressa Paola Manoni dal titolo Smart libraries di emergenza: come utilizzare le piattaforme di comunicazione per i servizi di biblioteca, conclusosi il 12 ottobre, è uno di quei corsi i cui appunti sono rimasti per poco tempo chiusi nel cassetto ed che ha avuto, invece e come è naturale che fosse, un utilizzo immediato.
Ci è capitato personalmente, il giorno dopo il corso, di dover risolvere una questione molto pratica e urgente: come poter riconfigurare un router in seguito ad un guasto dovuto ad un temporale? Bisognerebbe poter accedere da remoto al desktop del nostro pc… Riprendiamo gli appunti (per fortuna un bel gruppo di soci e collaboratori Biblionova ha partecipato al corso), ci ricordiamo che la dottoressa Manoni ha parlato di questa eventualità… troviamo tra le righe i riferimenti a AnyDesk e TeamViewer, installiamo AnyDesk (noi e chi sa riconfigurare il router) e risolviamo il problema in modo rapido, sicuro e gratuito.
Abbiamo uno strumento nuovo nella nostra cassetta degli attrezzi e siamo stati in grado di gestire l’emergenza. Ci è sembrato un ottimo risultato!
Parola chiave di questo corso è, a nostro avviso, non tanto l’aggettivo “Smart” affiancato a biblioteche (che dobbiamo imparare ad essere “smart” lo sappiamo bene ormai), ma piuttosto il termine “emergenza”. L’idea è nata proprio dalla volontà di fornire ai bibliotecari ciò di cui in questo momento particolare hanno più bisogno.
Emergenza quindi è da intendersi in diversi modi: emergenza sanitaria (quella che stiamo vivendo, il contesto attuale), emergenza di conoscenze e competenze (bisogni nuovi, venuti a galla con più forza in questi mesi), emergenza dello smart working (come riuscire a lavorare con apparati, spazi e tempi casalinghi), emergenza nei servizi (come e cosa fornire ai nostri utenti).
Cosa abbiamo imparato dalle 3 sezioni online del corso sulle “Smart libraries di emergenza”? Tra le tante cose che potremmo elencare ci preme metterne in evidenza alcune. Abbiamo imparato soprattutto che: dobbiamo essere consapevoli delle nostre “infrastrutture” casalinghe; che esistono tantissimi strumenti nel web spesso facili da usare, gratuiti e con potenzialità enormi; che è necessario “sporcarsi le mani” e “smanettare”; che abbiamo grandi potenzialità per comunicare i dati online; che esiste una “comunicazione “di emergenza” nella quale tutto questo va inserito.
Abbiamo anche avuto conferma del fatto che mettersi nell’ottica di saper gestire l’emergenza è fondamentale, così come imparare dall’emergenza stessa, considerandola un terreno di sperimentazione e creatività.
In queste settimane stiamo leggendo molte “cose” che hanno al centro le biblioteche e l’emergenza sanitaria dovuta al Covid 19. Dalle voci ufficiali delle Associazioni, alle riflessioni di persone chiave nel nostro settore fino ai bibliotecari che scrivono sui social e le liste di discussione. Non abbiamo trovato in tutto ciò il punto di vista dell’utente: peccato, sarebbe bello sentire cosa ne pensano i fruitori del servizio-biblioteca su come stanno andando le cose e come vedono il prossimo futuro in termini di prestiti, consultazione, reference, utilizzo delle postazioni Internet… chissà, magari nei prossimi giorni troveremo qualcosa in rete.
Per fare un po’ di ordine nel mare magnum delle “voci” e tenere memoria di ciò che si sta scrivendo e dicendo in questo periodo, vi segnaliamo alcune delle cose che consigliamo di leggere, impegnandoci a mantenere aggiornata la rassegna nel tempo. Per questo, e per rendere agevole la consultazione, inseriamo le pubblicazioni su web in ordine cronologico.
L’elenco non è esaustivo: contiene i documenti più significativi e i contributi che riteniamo rappresentativi della riflessione generale che si sta svolgendo intorno alla nostra professione e al mondo delle biblioteche.
Vi siete mai chiesti quali siano le domande cui un bibliotecario risponde ogni giorno da dietro il bancone? La casistica copre un ventaglio di opzioni ragguardevole. Pensate ad una biblioteca comunale, a quando cercate quel famosissimo libro di cui non ricordate l’autore ma solo che aveva la copertina rossa. Pensate ad una biblioteca universitaria, alla preparazione della tesi di laurea, alle ricerche bibliografiche che prendono pieghe impensabili con lo studente che non sa se essere felice o cominciare a preoccuparsi per tutto quello che dovrà leggere. Pensate alle biblioteche specializzate, al bibliotecario che fa mille domande e alla fine trova proprio quell’articolo fondamentale per la sua ricerca e che nessuno riusciva a procurarvi. Pensate ad una sala ragazzi piena di genitori e bambini che gattonano tra gli scaffali 0-6. Non vi sembrano motivi per essere orgogliosi di questo mestiere?
A noi sì, per questo fu particolarmente doloroso scoprire nel 2012 il caso della Biblioteca dei Girolamini di Napoli. Il furto di preziosi manoscritti a vantaggio di note personalità della politica ad opera del direttore della biblioteca stessa ha creato non poca indignazione tra i professionisti della cultura. Emerse allora con particolare decisione la necessità di ricordare a tutti la vera statura del bibliotecario e l’importanza delle biblioteche per la crescita economico-culturale di tutti.
Nacque così Bibliopride – Giornata nazionale delle biblioteche sotto la guida di AIB (Associazione Italiana Biblioteche). Le prime sette edizioni, partite proprio da Napoli nel 2012, sono state strutturate come un’unica giornata di festa della cultura. L’ottava edizione di quest’anno trova un felice connubio con i 20 anni di Nati per Leggere e sarà diffusa su tutto il territorio nazionale con numerose iniziative che si svolgeranno nella settimana dal 23 al 28 settembre.
Bibliotecari e operatori culturali proporranno letture animate, presentazioni di libri, visite alle biblioteche di pregio per far riscoprire il fascino e la ricchezza di queste istituzioni, tutti eventi completamente gratuiti. Il connubio con Nati per leggere ha suggerito molte iniziative dedicate ai più piccoli, ricordando che la “Leggere fa bene: prima si inizia e meglio è!”.
L’iniziativa ha ottenuto patrocini illustri: Senato della Repubblica; Camera dei Deputati; Conferenza delle Regioni e delle Province autonome; AIE – Associazione italiana editori; ALI – Associazione librai italiani; ANAI – Associazione nazionale archivistica italiana; ANCI – Associazione nazionale comuni italiani; AVI – Associazione videoteche mediateche italiane; IALM Italia.
Quindi, agenda alla mano, non prendete impegni, c’è il Bibliopride 2019, perché “In biblioteca. Cresci. Sogni. Voli”!
Il 20 maggio scorso il Ministero per i beni e le attività culturali ha emanato il decreto che contiene il Regolamento concernente la procedura per la formazione degli elenchi nazionali dei professionisti dei beni culturalidando attuazione alla modifica del Codice dei beni culturali approvata con la legge n. 110/2014.
Ebbene sì, è successo e questi riferimenti normativi testimoniano con chiarezza che finalmente ci saranno elenchi nazionali anche per i professionisti dei beni culturali. Il processo per arrivare a questo risultato è stato lungo e difficile, ma è stato raggiunto un primo ragguardevole traguardo sulla strada del riconoscimento della professione.
Il sito del Ministero ha subito reso noti il Regolamento e le tabelle di inquadramento dei singoli professionisti (antropologo fisico, archeologo, archivista, bibliotecario, demoetnoantropologo, esperto di diagnostica e di scienze e tecnologie applicate ai beni culturali, storico dell’arte). L’ultimo passo normativo è la pubblicazione dei bandi permanenti a cui partecipare per iscriversi agli elenchi nazionali, previsti in uscita per fine luglio.
La nota del 10 giugno dell’AIB (che ha seguito insieme ad altre associazioni di categoria, come ANAI, l’iter di definizione del Regolamento) chiarisce che questi elenchi saranno il riferimento per i futuri bandi di concorso in tutti i comparti pubblici. Va ricordato che l’iscrizione agli elenchi ministeriali sarà facilitata per coloro che sono iscritti alle associazioni di categoria riconosciute e inserite negli elenchi del Ministero dello sviluppo economico come associazioni professionali in grado di attestare la qualifica professionale.
Facilitante, ma non obbligatorio. Chiunque abbia i requisiti richiesti dalle tabelle ministeriali può partecipare al bando ed essere inserito nell’elenco di riferimento.
Occorre fin da subito leggere attentamente le tabelle predisposte e cominciare a paragonarle con la propria esperienza lavorativa per avere un’idea più chiara delle fasce presenti in cui potersi inserire. Va ricordato che il Ministero valuterà ogni domanda e, in caso di incongruenze, inserirà arbitrariamente il professionista nella fascia inferiore rispetto a quella richiesta.
Alcune associazioni hanno sottolineato dubbi e criticità sulla effettiva rispondenza delle tabelle ai reali percorsi formativi che ogni professionista deve affrontare, proprio per questo si sono impegnate a portare queste osservazioni nelle commissioni che redigeranno i bandi permanenti. Siamo fiduciosi che tutte le indicazioni ragionevoli e sostenute dall’esperienza pluriennale di tanti professionisti vengono ascoltate ed accolte.
Quindi, cari colleghi, analizziamo bene queste tabelle e prepariamoci ad essere ufficialmente riconosciuti nelle nostre professionalità.
Questo il comunicato che ha accompagnato il ricco programma di lavori della giornata:
«L’archivista non lavora più negli scantinati: è salito ai piani alti, disegna modelli e strategie documentali, coordina flussi, coadiuva i processi decisionali. In breve, governa una componente fondamentale del sistema informativo dell’ente. Talora sale anche più in alto, sul cloud, dove è chiamato a far interagire diversi repository secondo precisi modelli e policy documentarie». Questa giornata seminariale ha un duplice obiettivo: promuovere la conoscenza di norme, processi e strumenti che negli ultimi anni – fino alle recentissime evoluzioni di questi giorni – hanno contribuito a delineare in maniera più stabile la figura professionale dell’archivista; e presentare alcune delle tante voci di coloro che operano nel variegato universo documentale e che agiscono su una materia multiforme svolgendo molteplici attività ibride. Tale varietà compone la figura caleidoscopica dell’archivista o è il segnale di una frantumazione della figura professionale?
L’evento si è svolto il 18 giugno, presso l’Archivio Centrale dello Stato, Piazzale degli Archivi 27, Roma.
Qui di seguito, il video della registrazione degli interventi:
E’ stata pubblicata su Archivoz, rivista digitale di contenuto archivistico e documentario, un’intervista a Marta De Paolis: una piacevole passeggiata attraverso il passato, il presente e il futuro della nostra cooperativa e del mondo delle biblioteche e archivi in generale. Ringraziamo Marta Pavón che ha realizzato l’intervista.
In occasione del quarantesimo anno di attività della Biblionova, il professor Giovanni Solimine ha voluto dedicarci un messaggio di auguri nel quale viene messo in risalto il rapporto di collaborazione e cooperazione tra pubblico e privato che ha contraddistinto da sempre la nostra attività. La storia della cooperativa rappresenta un modello virtuoso di esternalizzazione di qualità, una realtà che ha permesso di dare lavoro a tanti bibliotecari che si affacciavano alla nostra professione e che hanno avuto la possibilità di crescere e fare esperienza.
Ringraziamo Giovanni Solimine dell’amicizia e della stima, che ricambiamo con affetto.
Ad maiora!!!
E’ stato pubblicato su Biblioteche Oggi l’articolo scritto da Silvia Ortolani sull’anniversario dei 40 anni della nostra cooperativa.
“Biblionova compie 40 anni: biblioteche e archivi nella storia di una cooperativa romana”, questo il titolo che l’autrice, consulente e trainer nel settore della comunicazione e delle relazioni, docente dei nostri corsi di formazione, ha scelto per rappresentarci.
Biblioteche, archivi, storia, cooperativa, Roma, parole che ci hanno accompagnato fin dalla stesura dello statuto, siglato il 31 maggio 1978 da 19 soci fondatori.
L’articolo mette in evidenza dalle prime righe, il “modello virtuoso di partnership tra pubblico e privato“, lo spirito collaborativo che ci ha permesso e ci permette di offrire servizi di qualità, la cura del cliente, la capacità di seguire le trasformazioni del settore, facendo dell’aggiornamento professionale dei soci un punto di forza.
E poi la nascita del settore formazione nel 1989 e le prime commesse per gli archivi nel 1997.
Una storia tutta la leggere, quella della nostra cooperativa “proiettata verso il futuro con la voglia di sempre”, commenta Marta De Paolis, attuale Presidente Biblionova, e, aggiungiamo, con sempre più esperienza e professionalità dei nostri soci e collaboratori!
L’articolo è disponibile sul fascicolo di Settembre di Biblioteche Oggi, Vol 36 (2018), solo in abbonamento cartaceo.
Redazione e aggiornamento del sito web a cura di Laura Ciallella e Silvia Sarti.
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